Ha sempre voluto fermare e custodire nella sua memoria l'immagine di ciò che ha sempre amato, la natura nelle più straordinarie manifestazioni: i vulcani, il cielo, il mare con i suoi colori e momenti, le coste, gli ulivi, le albe, i venti, la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
E' così che è nata la sua passione per la pittura del paesaggio che, in fondo, non è altro che un mezzo per fermare il suo stato d'animo e trasmettere agli altri questo amore, queste interpretazioni e sensazioni per la sua terra ed il Vesuvio.
E’ napoletana, vive gran parte dell'anno tra Napoli e le Eolie, due posti che hanno molto in comune:
il mare Omerico color di viola, le albe e i tramonti che tolgono il respiro, la potenza degli eventi naturali,
la gente in eterna attesa, i vulcani che danno un senso di precarietà alla nostra vita.
Ha compiuto un'esplorazione all'interno dell'iconografia dei principali vulcani del Tirreno meridionale, dei quali sta predisponendo un atlante delle loro immagini nella storia, cariche - ciascuna - dei sensi interpretativi loro conferiti dalla cultura delle varie epoche.
Le sue opere ispirate alle xilografie dei volumi:
” Die Liparischen Inseln” dell’Arciduca Luigi Salvatore d’Asburgo - Lorena
” Viaggio pittoresco alle isole Eolie” di Jean Houel
” Escursione alle Eolie” di Gaston Vuillier
” Viaggio nel sud dell’Italia” dell’abbè de Saint-Non
e ai paesaggi pittoreschi di Napoli con il suo Vesuvio sono state esposte in numerose mostre.
Adriana Pignatelli Mangoni è impegnata nella visualizzazione del pensiero illuministico e romantico che si interroga sulla natura del vulcanismo nella transizione dalla metafisica alla fisica della terra. Da una ventina di anni si dedica alla realizzazione di gouaches nella tradizione della tecnica usata dai "vedutisti" della fine del XVIII secolo e dell'inizio del XIX secolo. Le sue opere si ispirano e decodificano il pensiero e le emozioni sottese ad incisioni, ad antiche gouaches, ai testi dei grandi autori. L’autrice, attraverso una storia per immagini restituisce con precisione e squisitezza infinita i paesaggi scomparsi della baia di Napoli, del Vesuvio, della Sicilia e delle isole Eolie. È come se il suo sguardo d'artista fosse quello dei viaggiatori del Grand Tour: si attarda nei siti carichi di memorie e di leggende antiche, sulle rovine imponenti o sugli accessi a grotte mitiche e misteriose, sui fenomeni vulcanici che attirarono l'attenzione dei pittori e dei poeti e sollecitarono l’impegno interpretativo degli scienziati nella seconda metà del XVIII secolo.
Il Vesuvio l’Etna lo Stromboli e Vulcano trovano così un posto privilegiato in un itinerario nel quale si mescolano e si integrano la letteratura, l'arte e le scienze.
Vincenzo Cabianca e Adriana Pignatelli M., insieme, hanno progettato sia il “Parco Omerico dei Vulcani Eoliani” - che illustra ed interpreta i legami di ispirazione tra le Eolie e la letteratura mondiale, da Omero ai nostri giorni -, sia il “Parco dei luoghi letterari dell’Auvergne”, tutt’ora in fieri, sia l’ampio apparato didattico interpretativo del portato storico-culturale delle Gouches di “Aria, Acqua, Terra, e Fuoco” e di “Pourquoi Les Volcans ”.
Adriana Pignatelli Mangoni ha curato la Biografia di Vincenzo Cabianca sotto forma di intervista, che accompagna i diciotto volumi "Poesia della scienza" ed inoltre ha curato "Universi Paralleli I e II" e "Scrivere è meglio di vivere".
La collaborazione nasce dall’incontro dei comuni interessi sui vulcani ed in particolare sulle isole Eolie. Vincenzo Cabianca infatti, professore emerito dell’Università di Palermo, urbanista, museologo e museografo, è il progettista del Museo Vulcanologico Eoliano e del Piano Territoriale Paesistico di conoscenza tutela e valorizzazione dei Beni Culturali Eoliani, opera che ha fornito le garanzie che hanno portato l’U.N.E.S.C.O. ad accogliere nel Patrimonio dell’Umanità l’arcipelago vulcanico delle Eolie, oggetto appunto del “Parco Omerico dei Vulcani Eoliani” successivamente illustrato.
Adriana Pignatelli Mangoni ha curato la BIOGRAFIA sotto forma di intervista legata ai 18 volumi di Poesia della Scienza di Vincenzo Cabianca, con il titolo di “ V. Cabianca alle Eolie”, (2012), ha anche curato le pubblicazioni di: “Universi Paralleli I e Universi Paralleli II (2011), “ e “Il Parco Letterario Eoliano 2012”, Scrivere è meglio di vivere (2012), ed. Centro Sudi di Storia, Ricerche e Problemi Eoliani ed ISMECA . Viaggio tra i vulcani d’Italia e di Francia tra illuminismo e romanticismo edito da Arte’m.
Descrizione dell’opera
Il viaggio tra territorio e storia, tra illuminismo e romanticismo, tra pensiero scientifico e pensiero umanistico, tra arte e poesia raccontata nell’opera “Aria, Acqua, Terra e Fuoco” è una storia per immagini nello spazio e nel tempo ed è articolata in tre sezioni.
“IL VIAGGIO E I VIAGGIATORI DAL VESUVIO ALLE EOLIE E ALLA SICILIA” costituisce la prima sezione ed è dedicata allo studio dei documenti dei réçits de voyage relativi al “Grand Tour” tra i vulcani della Magna Grecia prodotti dagli intellettuali europei tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’ottocento.
Questa sezione riguarda, all’interno dei paesaggi vulcanici della Magna Grecia, la ricerca dei segni significanti delle emozioni, delle intuizioni, delle prime interpretazioni scientifiche. Interpretazioni ancor piene di dubbi dinnanzi alle due immagini ed entità dominanti che si intrecciano in questo itinerario: la Montagna e il Fuoco.
La prima rimanda alla morfologia e semiologia dei paesaggi vulcanici, la seconda alla attività eruttiva ed ai suoi prodotti; la Montagna quindi rinvia agli studi vulcanologici e al dominio delle scienze naturali; il Fuoco contraddistingue una categoria interpretativa, mitologica e poetica, tipica delle scienze umane.
“MON PETIT RETOUR” la seconda sezione dell’opera è costituita dalla rivisitazione attuale, personale, degli stessi luoghi alla ricerca di un segno, di una immagine latente al di sotto del paesaggio. Paesaggio attuale deprivato dai segni della modernità ed osservato e interpretato con il cambio di sguardo necessario per rivivere quell’incontro nell’epoca in cui i vulcani erano i soli vulcani attivi, quando i vulcani spenti erano solo montagne.
L’itinerario di queste piccole gouaches parte da Napoli, dal Vesuvio e va a nord-ovest, verso i Campi Flegrei, terra del fuoco e dell’acqua, dei crateri e dei laghi, dei misteri e delle suggestioni, fino a Gaeta. Quindi prosegue verso oriente, da Portici fino alla piana di Paestum, dominata dal profilo dei templi, va oltre verso il Sud assolato e impregnato di magia, attraversando la Magna Grecia, fino alla Sicilia e alle isole Eolie.
“IL PARCO DELLA LETTERATURA EOLIANA” , progettata insieme a Cenzi Cabianca costituisce la terza sezione dell’opera, un viaggio nella letteratura e nella iconografia delle isole Eolie, luogo dell’anima, dove la potenza degli eventi naturali si affianca all’immagine della gente in eterna attesa all’interno di un paesaggio di vulcani, simboli estremi dello splendore e della caducità di ogni cosa.
È un viaggio nella letteratura relativa alle isole Eolie, da Omero a Sciascia, da Aristotele a Malaparte, da Tucidide a Dumas, da Plinio a Luigi Salvatore d’Asburgo, da Andrìa de Simon a Rossellini, da Dolomieu a Moretti, ai Taviani, a Troisi, e costituisce un affascinante proiezione letteraria della storia delle idee dall’antichità classica all’attualità intorno al tema dell’”isola” e della forza della natura espressa dal vulcanismo.
Un viaggio che lega la letteratura al territorio e viceversa e costituisce una parte di un comune progetto di un parco dei luoghi letterari Eoliani. Il parco è costituito dal territorio didascalizzato e dalla letteratura musealizzata in associazione alle immagini dei luoghi che l’hanno ispirata.
Un parco irrinunciabile data la straordinaria identità delle Isole Eolie che, - oltre ad essere un arcipelago di bellissime isole costituite da sommità emergenti dal mare di apparati vulcanici di un arco magmatico sommerso - è anche un arcipelago culturale di luoghi semiotici celebrati nel tempo.
Un parco indispensabile, per ora solo mentale, che costituisce lo spazio scientifico e poetico che avvolge le immagini dei luoghi.
Spazio che costituisce il teatro della storia dell’incontro tra territorio, vulcani e letteratura.
Una sorta di racconto di uno spazio-tempo che si espande, di scoperta in scoperta, attraverso montagne che divengono vulcani, depressioni sommitali che diventano crateri, impressioni che diventano interpretazioni, attraverso lo stupore che diviene progressivamente conoscenza. Le contraddizioni si dissolvono promuovendo nuove e diverse certezze, grazie all’etica feconda del metodo scientifico che nella sua interpretazione razionale e sistemica rende sempre più poetica le anticipazioni dell’interpretazione storica.
Si tratta della storia di un grande amore. Un amore per la conoscenza e per la storia della conoscenza. Un amore tra viaggiatori e vulcani, tra arte, poesia, scienza e poesia della scienza, tra classicità, illuminismo, romanticismo, che emerge ad ogni passo nella lettura incrociata dei territori della natura e dei territori della letteratura, attraverso la loro sintesi nel territorio dell’arte.
“IL PARCO LETTERARIO DELL’AUVERGNE” anche questa quarta sezione -in fieri- nasce dalla collaborazione di Adriana Pignatelli e Vincenzo Cabianca.
Lo straordinario incontro con i Vulcani d’Auvergne, con la Chaîne des Puys, con il Mont-Dore e il Cantal, con il Velay e Vivarais, ha fatto nascere negli autori l’idea di un Grand Tour alla rovescia, un Petit Tour anzi Retour, il pensiero di una restituzione simmetrica della visita e di un viaggio inverso dai Vulcani della Magna Grecia, alla patria degli Umanisti e Scienziati venuti nell’Epoca dei Lumi in Italia a conoscere i territori della storia, della cultura e della classicità greco-romana.
Il viaggio si estenderà successivamente a tutti i grandi Territori Vulcanici Europei, sviluppando il viaggio in Auvergne ed estendendo la ricerca ai vulcani della grande faglia continentale dal Reno al Rodano alla Garrotxa spagnola estendendo la dimensione territoriale e culturale del discorso iniziato con la Magna Grecia, ad una dimensione europea.
Nelle immagini questo si è tradotto nella evidenziazione delle particolarità vulcaniche alla radice delle emozioni degli Scienziati Illuministi al momento della scoperta della presenza di Vulcani, oggi spenti, ma un tempo attivi e straordinari quanto quelli che spingevano gli scienziati europei al Grand Tour umanistico e scientifico in Italia, tra i vulcani attivi della Magna Gracia.
Come già fatto per il Grand Tour in Italia, l’apparato iconografico è affiancato da un piccolo apparato letterario, un inizio di supporto capace di contribuire al richiamo della immanenza e contestualità del grande momento illuminista che ha acceso progressivamente i vulcani fossili e spenti attraverso la interpretazione del loro passato, della loro formazione eruttiva, costruzione, estinzione e decostruzione nel tempo .
Intorno a questo tema ruota il ricordo di tutto l’universo della rivoluzione scientifica illuminista. Di questo universo illuminista viene proposto ora soltanto e semplicemente il profumo attraverso stralci dei testi degli Autori che, a partire dall’Auvergne, hanno smentito precedenti interpretazioni producendo i fondamenti della Vulcanologia moderna ed attribuendo un’identità tutta vulcanica alla storia ed alla geomorfologia di vastissimi complessi prima letti come semplici paesaggi montani.
I primi autori esplorati nei loro contributi alla nascita della vulcanologia moderna sono:
M. Guettard (1715-1786), Deodat de Dolomieu (1750-1801), Barthélemy Faujas de Saint-Fond (1751-1819), Pierre Françoise La Coste de Plaisance, Leopold Von Buch (1774-1853), George Julius Poulett-Scrope (1797-1876), Henri Lecoq (1802-1871) ed infine Katia e Maurice Krafft .